DON PASQUINO BORGHI E I LEONI DI MUSSOLINI

La prima scena trova don Pasquino appena sbarcato dal piroscafo di ritorno dalla sua missione in Africa, accompagnato dagli echi dei tamburi e delle sue voci interiori. Il sacerdote non conosce ancora a fondo la realtà contingente del nostro paese, lasciato anni prima, e si incammina da subito in un percorso di rivelazione e consapevolezza del presente, che lo accompagnerà nelle sue scelte successive.
Le scene procedendo lo raccontano poi negli studi, nella preghiera, nella vita quotidiana di guida spirituale ed esempio di impegno civile e coraggio per chi gli sta intorno.
Dodici scene nelle quali insieme a lui si alternano reduci, partigiani, i compaesani e la madre, i militi fascisti e i confratelli del sacerdote, fino ai compagni di cella coi quali condividerà il tragico destino del finale.
Le maschere, i suoni e le voci degli attori narrano di Pasquino come sacerdote e come persona, nel susseguirsi di episodi che ci rimandano la realtà di quegli anni nella concretezza dei gesti quotidiani, negli incontri con i partigiani, la scelta di coerenza; ma ci mostrano nello stesso tempo l'atmosfera della dimensione immateriale dei pensieri e degli incubi, del tormento spirituale della fede e dei valori.

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